ACETO BALSAMICO TRADIZIONALE DI MODENA D.O.P.
Piccola e preziosa, l’acetaia di famiglia è custodita tra le mura della nostra casa, nella campagna di Campogalliano, a pochi chilometri da Modena.
Acetaia del Gallo
Era il 1968 quando mio padre Silvano Moscatti scoprì la passione per l’aceto balsamico e avviò la prima batteria di cinque botti. Questa prima batteria fu conservata in soffitta come nell’antica tradizione modenese. Negli anni successivi Silvano avviò altre sei batterie per produrre aceto balsamico.
Nel 2005 è toccato a me, Paolo, ereditare questa passione che oggi condivido con mia moglie Loretta e i miei figli Marco e Luca.
Nel 2010 l’acetaia è stata trasferita da Modena a Campogalliano in un edificio di fronte alla casa di famiglia, appositamente ristrutturato per ospitare le botti con il loro prezioso contenuto.
Nel corso degli anni, l’acetaia ha mantenuto il suo carattere familiare con una produzione limitata alle sette batterie originali: fare aceto balsamico tradizionale non è il nostro lavoro, è la nostra passione.
Recentemente, in omaggio al paese di Campogalliano, dove viviamo, abbiamo deciso di chiamarla “Acetaia del Gallo”.
L’Acetaia del Gallo è il modo che abbiamo scelto per contribuire a preservare una tradizione secolare del territorio modenese, raccogliendo l’eredità di chi ci ha preceduto per conservarla con cura e affidarla a chi verrà dopo di noi. Nel corso degli anni, l’acetaia ha mantenuto il suo carattere familiare con una produzione limitata alle sette batterie originali: fare aceto balsamico tradizionale non è il nostro lavoro, è la nostra passione.
Recentemente, in omaggio al paese di Campogalliano, dove viviamo, abbiamo deciso di chiamarla “Acetaia del Gallo”. L’Acetaia del Gallo è il modo che abbiamo scelto per contribuire a preservare una tradizione secolare del territorio modenese, raccogliendo l’eredità di chi ci ha preceduto per conservarla con cura e affidarla a chi verrà dopo di noi.
Il nostro Aceto Balsamico Tradizionale di Modena
L’aceto balsamico tradizionale di Modena (ABTM) è il risultato della lenta e naturale trasformazione del mosto ottenuto da uve provenienti da vitigni tradizionalmente coltivati nella provincia di Modena e cotte a fuoco diretto e a vaso aperto.
La sua maturazione nei lunghi anni di invecchiamento, almeno 12 per l’affinato e almeno 25 per l’extravecchio, avviene senza l’aggiunta di sostanze diverse dal mosto cotto e senza interventi fisici o chimici. L’invecchiamento e la maturazione avvengono per successivi travasi del mosto cotto in botti o vasi (botticelle o vaselli), di diverse dimensioni e tipologie di legno classiche della zona come rovere, ginepro, ciliegio, gelso e castagno. Tra i prodotti alimentari più tipici e caratteristici del territorio modenese, l’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena (ABTM) riveste una grande importanza per le sue caratteristiche, che unite alla modesta produzione, sono gli elementi che ne stabiliscono il valore economico e il prestigio a livello nazionale e internazionale.
Lo stretto legame tra il prodotto e i fattori climatici e pedologici del territorio comporta il divieto di utilizzare tecniche di invecchiamento accelerato, comprese quelle basate sull’impiego di semplici variazioni delle condizioni di temperatura, umidità e ventilazione delle acetaie.
Il fatto che la materia prima, secondo il disciplinare, provenga esclusivamente da vigneti della provincia di Modena, rende irriproducibili le caratteristiche dell’aceto balsamico tradizionale di Modena, al di fuori della zona tipica di produzione prevista dal disciplinare.
L’aceto del Gallo
L’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena rappresenta una delle più antiche tradizioni gastronomiche modenesi.
L’aceto balsamico è conosciuto già nel 1046. Enrico III di Franconia, in viaggio verso Roma per essere incoronato imperatore, chiese a Bonifacio di Canossa, padre della contessa Matilde di Canossa, di “omaggiargli uno speciale aceto che aveva sentito fare lì molto perfetto”.
Durante il Rinascimento, l’aceto balsamico comparve sulle tavole di re e duchi, in particolare alla tavola dei duchi d’Este. Solo nel 1747 la parola “balsamico” compare nei registri di vendemmia della “Ducale Cantina Segreta Estense”, conservata nella torretta del Palazzo Ducale di Modena.
Dal 1800 è citato nelle liste di dote delle famiglie nobili modenesi ma solo nel 1862 l’avvocato Francesco Aggazzotti, in una lettera inviata al collega avvocato Pio Fabriani, indica per la prima volta, in modo dettagliato e puntuale, la procedura per ottenere il Balsamico solo con l’utilizzo del mosto cotto; quel documento rappresenta il manifesto costitutivo dell’Aceto Balsamico.
Dove siamo
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+39 335 272040
INDIRIZZO
Via Zucchini, 2 – 41011 – Campogalliano (MO)
ITALIA
info@acetaiadelgallo.it
Piccola e preziosa, l’acetaia di famiglia è custodita tra le mura nella campagna di Campogalliano, a pochi chilometri da Modena.
Acetaia del Gallo
Era il 1968 quando mio padre Silvano Moscatti scoprì la passione per l’aceto balsamico e avviò la prima batteria di cinque botti. Questa prima batteria fu conservata in soffitta come nell’antica tradizione modenese. Negli anni successivi Silvano avviò altre sei batterie per produrre aceto balsamico.
Nel 2005 è toccato a me, Paolo, ereditare questa passione che oggi condivido con mia moglie Loretta e i miei figli Marco e Luca.
Nel 2010 l’acetaia è stata trasferita da Modena a Campogalliano in un edificio di fronte alla casa di famiglia, appositamente ristrutturato per ospitare le botti con il loro prezioso contenuto.
Nel corso degli anni, l’acetaia ha mantenuto il suo carattere familiare con una produzione limitata alle sette batterie originali: fare aceto balsamico tradizionale non è il nostro lavoro, è la nostra passione.
Recentemente, in omaggio al paese di Campogalliano, dove viviamo, abbiamo deciso di chiamarla “Acetaia del Gallo”.
L’Acetaia del Gallo è il modo che abbiamo scelto per contribuire a preservare una tradizione secolare del territorio modenese, raccogliendo l’eredità di chi ci ha preceduto per conservarla con cura e affidarla a chi verrà dopo di noi.
L’aceto del Gallo
Aceto Balsamico Tradizionale di Modena D.O.P
19,00 €
Acetaia del Gallo
L’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena rappresenta una delle più antiche tradizioni gastronomiche modenesi.
L’aceto balsamico è conosciuto già nel 1046. Enrico III di Franconia, in viaggio verso Roma per essere incoronato imperatore, chiese a Bonifacio di Canossa, padre della contessa Matilde di Canossa, di “omaggiargli uno speciale aceto che aveva sentito fare lì molto perfetto”.
Durante il Rinascimento, l’aceto balsamico comparve sulle tavole di re e duchi, in particolare alla tavola dei duchi d’Este. Solo nel 1747 la parola “balsamico” compare nei registri di vendemmia della “Ducale Cantina Segreta Estense”, conservata nella torretta del Palazzo Ducale di Modena.
Dal 1800 è citato nelle liste di dote delle famiglie nobili modenesi ma solo nel 1862 l’avvocato Francesco Aggazzotti, in una lettera inviata al collega avvocato Pio Fabriani, indica per la prima volta, in modo dettagliato e puntuale, la procedura per ottenere il Balsamico solo con l’utilizzo del mosto cotto; quel documento rappresenta il manifesto costitutivo dell’Aceto Balsamico.
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